Bonus Infissi
Bonus Infissi 2020: in cosa consiste la detrazione
È tempo di ristrutturazioni? Un immobile presenta sempre qualche manutenzione da fare e generalmente ne valutiamo il prezzo e la convenienza. Oggi abbiamo l’opportunità di ristrutturare una parte importante della nostra abitazione, ovvero gli infissi, eseguendo alcune operazioni:
- sostituzione di finestre, lucernari (per chi magari ha un sottotetto) o porte-finestre (gli infissi che danno direttamente in giardino o sul terrazzo);
- sostituzione dei componenti vetrati;
- coibentazione e sostituzione dei cassonetti.
Nel computo della spesa viene inserita anche la fornitura e la posa in opera, per le quali è necessario appoggiarsi ad una valida ditta di ristrutturazioni o, in alcuni casi, anche ad un fabbro specializzato, che molto spesso collabora con la ditta. Le prestazioni professionali quali la presentazione di documentazioni tecniche riguardanti l’opera sono da considerare nel calcolo delle spese sostenute. Uno dei documenti importanti è l’Attestato di Prestazione Energetica o anche la direzione dei lavori. Tutta la documentazione relative all’opera devono essere presentate entro 90 giorni dalla fine dei lavori e/o di collaudo.
Gli infissi devono essere necessariamente solo quelli che si rivolgono verso l’esterno e che rispettano i requisiti di trasmittanza termica, ossia la quantità di calore che passa attraverso 1 metro quadrato di superficie in un’ora vedi formula: W/m2K. Non è possibile fare fori nuovi o ampliamenti.
Inoltre, è previsto anche il rimpiazzo delle tapparelle, in quanto rientrano nella riqualificazione energetica e sono considerate come schermature solari. Ricordo che anche in questo caso bisogna sempre darne comunicazione all’ENEA sul suo sito.
Perché procedere a queste sostituzioni?
In linea di massima lo facciamo per il risparmio energetico, le bollette quando arrivano non sempre sono le “benvenute” e quindi per chi possiede un’abitazione, che magari prevede oltre al riscaldamento anche il condizionamento, allora bisogna pensare a rimediare alle eventuali dispersioni o magari anche per apportare più luce all’interno dei vani dell’abitazione.
Per accedere al bonus infissi l’immobile al momento della richiesta deve essere accatastato, in regola con il pagamento dei tributi e dotato di impianto di riscaldamento. Ecco cosa prevede il bonus infissi:
- la detrazione IRPEF: per ciascuna unità immobiliare è previsto un limite massimo per la detrazione di € 60.000 in relazione al 50% della spesa sostenuta da distribuire in 10 anni (dal 1° gennaio 2022 la detrazione scenderà al 36% e per una spesa massima di € 48.000).
- la cessione del credito: è prevista con un accordo tra le parti (serramentista o l’azienda dei serramenti) tramite il trasferimento del credito d’imposta del cedente debitore. Si può trasferire tale credito anche alle banche o agli intermediari finanziari.
- lo sconto in fattura: il Decreto Rilancio dell’1 luglio 2020 prevede la possibilità di ottenere direttamente uno sconto pari al 50% della spesa sostenuta. Per esempio ho speso € 10.000 lo sconto immediato è pari a € 5.000, quindi l’importo da pagare sarà di € 5.000 a chi ci ha presentato la fattura, ottenendo così lo sconto previsto.
Nel caso in cui sia accertata la “non spettanza” totale o parziale della detrazione, nei confronti del contribuente, si procederà al recupero dell’importo maggiorato di interessi e sanzionato. Stessa cosa riguarda il fornitore o chi ha ottenuto la cessione del credito.
Per le parti in comune de condominio l’amministratore o il tecnico abilitato indicano il numero delle unità abitative, oggetto dell’intervento, ed il costo complessivo risultante dalle fatture. Tutta la documentazione inerente al bonus deve essere debitamente conservata.
N.B. Le norme nazionali o locali in materia di urbanistica, efficienza energetica e sicurezza sul lavoro devono essere rispettate nella loro formulazione e nella loro sostanza.